Siamo stati tutti catapultati di botto in un tempo… Ammettiamolo: ci mancano le parole per nominarlo.
La quotidianità di ognuno è costretta a una dimensione domestica o di necessaria presenza nei luoghi dove la vita è da mettere in salvo.
Il punto è proprio questo: la vita, le nostre vite, stanno ballando. Alcune precipitano, altre si aggrappano, qualcuna fa i conti con se stessa. Alcune si ritrovano. Altre si disperdono. Qualcuna si ferma: per un attimo o per sempre. È uno smottamento. E ci siamo tutti.
La scuola, la famiglia, i servizi, la politica, l’economia, l’educazione, la sanità. I riti e i rituali della nostra quotidianità, e del nostro modo di stare insieme, stanno saltando producendo ad alcuni sollievo ad altri angoscia. Stiamo vivendo tutti l’esperienza di dover in un nanosecondo affrontare cambiamenti di vita, di pensiero, di prospettiva. Verso dove… dobbiamo scoprirlo. Insieme. Sappiamo, sentiamo, che la nostra ricerca dell’umano così come l’abbiamo costruita e in questi anni incontrandoci con #rivederlestelle, #coltivareumanità, #disegnatoridifuturo, #ribaltarelascuola, #fattidiscuola ci convoca a essere ponti in questo momento di lutto che è la dimensione in cui i legami si spezzano per riannodarsi, si cercano ancoraggi potenti, si può generare cambiamento.
Ciò che sappiamo dai nostri luoghi di resistenza, le nostre case, è che, anche questa volta, è questione di comunità e di futuro, di cittadinanza e responsabilità. Da ‘sortire insieme’ come azione educativa e dunque politica. Perché se la “storia siamo noi” è il momento di condividere le nostre esperienze stando insieme online ora, per stare insieme dopo, raccontarle per sentirci comunità, per ritrovarci da nord a sud parti di un’unica Storia.
Cominceremo accomodandoci per prima nella casa di Elvira Zaccagnino, e a seguire in quelle di Paola Scalari, Lucia Suriano, Gabriella Falcicchio, Rosy Paparella, Fedele Congedo… e quanti altri vorranno unirsi a noi.
Sabato 4 aprile, dopo un momento plenario, ci hanno accolto delle ‘stanze’, piccoli gruppi di confronto ed esplorazione. Ne abbiamo aperti 5:
A un certo punto è scattato qualcosa.
Abbiamo raccolte le forze, le idee e ci siamo messi a cercare una traccia, un indizio, uno stimolo che consentisse a ognuno di abitare la tempesta con la responsabilità che è chiesta a chi, adulto, non può ingannare questo tempo pandemico.
Abbiamo fatto delle scoperte. Messo a frutto delle risorse. Ne abbiamo trovate di nuove e altre abbandonate del tutto.
Non siamo ancora approdati alla riva. Siamo nel pieno di una tempesta che non ha esaurito la sua potenza e continuerà a dirci la sua forza con tuoni fragorosi e fulmini potenti. Alcuni anche molto distruttivi.
Ma il volerci ritrovare, attraversati da questa esperienza, è un desiderio da mettere a valore per re-intrecciare legami di comunità.
Ci incontriamo sabato 2 maggio in una plenaria in cui cominciare a prendere altri appunti.
È il momento di sparigliare le carte per cambiare lo stato precedente, di rimettere al centro i gruppi educativi per un nuovo tempo, abitandolo con i passi possibili. È il momento di avere cura, di avere attenzione, navigando nello stesso mare con una carica vitale, sostando con la capacità di mettersi nei panni degli altri. È il momento di recuperare la vicinanza.
In questa realtà, dobbiamo dare ancore per creare realtà diverse, per ritrovare entusiasmo. Il tempo è pienissimo. Siamo tanto dentro, ma con curiosità e creatività. Con la paura dell’ignoto bisogna andare avanti. Ci siamo detti questo, forse perché la consapevolezza che abbiamo è di essere disegnatori di futuro.
La partecipazione è gratuita. L’incontro si terrà sulla piattaforma Zoom; segui il link sottostante per iscriverti. Al termine della procedura di iscrizione riceverai il link per collegarti all’incontro.
ezaccagnino@lameridiana.it