Due giochi in natura per promuovere la socialità dei gruppi
Il rapporto tra uomo e natura è sempre stato centrale nella storia e nell’evoluzione dell’umanità. Ma solo recentemente si è sviluppata una maggiore consapevolezza sull’importanza di promuovere, vivere e ricreare questo legame per contrastare l’isolamento dei giovani maturato con l’invenzione di internet e dei social media. Silvia Montanari, nel libro “Dal branco al gruppo 2.0. Manuale di giochi in aula e in natura per la formazione di gruppi” propone diverse attività di Outdoor Education che permettono di mettere al centro dei progetti educativi la socialità e il benessere dei ragazzi e la coesione del gruppo di pari attraverso le esperienze all’aria aperta.
Perché i giochi in natura per promuovere la socialità dei gruppi
L’Outdoor Education è un innovativo metodo educativo che si basa sull’apprendimento esperienziale all’aria aperta, adatto a qualsiasi progetto di formazione. La natura è infatti un laboratorio permanente, in cui trovare facilmente un’abbondanza di stimoli: stare in natura permette all’educatore di non essere una guida autoritaria ma un soggetto attivo e connettivo, che attraverso l’osservazione del gruppo si mette in ascolto e coglie i bisogni individuali e dell’intera collettività.
Le esperienze in natura incoraggiano la curiosità, l’attività fisica, la creatività, il benessere e lo sviluppo delle competenze sociali ed emotive. I giochi sono infatti uno strumento potente di cui l’uomo non può fare a meno nell’esperienza quotidiana di ogni età, poiché permettono di evadere dalle scadenze e delle ansie della routine.
Due giochi in natura per promuovere la socialità dei gruppi
Silvia Montanari propone nel suo libro diversi giochi da realizzare in meno di un’ora per la coesione del gruppo, il lavoro di squadra, imparare ad organizzare i tempi e muoversi nello spazio, conoscere, valorizzare le differenze, sviluppare i cinque sensi, seguire le regole e rispettare l’altro.
Ecco due attività realizzabili nei boschi o nel giardino della città:
- Occhio al lupo: il gruppo deve posizionandosi davanti ad un albero con un ramo che crea una specie di cerchio. Prima di iniziare, ogni partecipante deve raccogliere due pigne a testa dal terreno poiché l’obiettivo dell’attività è quello di fare più centri possibili nello spazio dell’albero. La classe deve decidere anche un obiettivo comune, ovvero quanti canestri secondo loro ogni partecipante riuscirà a fare. Alla fine del gioco, indipendentemente dal risultato raggiunto, si esamina com’è andato il gioco per comprendere i punti dove migliorarsi.
- Bip Bop: i partecipanti formano un cerchio molto largo. Due studenti del gruppo vengono bendati e posizionati al centro del cerchio, un po’ distanti tra loro. Al via, il primo giocatore deve fare un passo dicendo “bip”, il secondo poi in base a dove sente provenire la voce deve fare un passo a sua volta e dire “bop”. E così via. Il gioco finisce quando il secondo giocatore riesce a toccare il primo. Il gruppo esterno rimane sempre in silenzio e crea il confine dell’azione dei due. Quando tutti avranno vissuto l’esperienza di stare al centro del cerchio, si apre un dialogo sulle sensazioni provate e sulle difficoltà affrontate.
DAL BRANCO AL GRUPPO 2.0
Manuale di giochi in aula e in natura per la formazione di gruppi
di Silvia Montanari
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