L’albero del riccio…Il sogno di cambiare la propria vita facendo qualcosa di buono a chi ne ha bisogno
Di seguito condividiamo la versione integrale dell’articolo dedicato al libro tattile L’albero del riccio, frutto del lavoro dei detenuti della Casa di Reclusione di Turi e pubblicato sul semestrale Punto e a capo con Cultura&Armonia.
Nella casa di reclusione di Turi, oltre al laboratorio di scrittura creativa, nel quale sono concepite queste pagine, ve ne sono altri che tengono impegnati i detenuti in attività lavorative interne al carcere. Un gruppo di 4 o 5 detenuti hanno realizzato un intero libro per non vedenti, un libro tattile. Un progetto realizzato grazie alla collaborazione tra la cooperativa sociale Zorba e Edizioni La Meridiana. Un’opera meravigliosa che sarà presentata nella casa di reclusione il prossimo 3 luglio e a palazzo Cozzolongo, nella sede dell’associazione Cultura&Armonia a Turi, il prossimo 10 luglio. Un grande sforzo che va riconosciuto che testimonia la svolta impressa da molti reclusi alla loro vita.
Il coordinatore di questo lavoro a più mani, E., racconta in questo suo scritto le diverse fasi di questa realizzazione. Il libro tattile si ispira alla fiaba “L’albero del riccio”, una delle tante storie delicate e avventurose che parlano di animali e di vita quotidiana, scritte da Antonio Gramsci per i propri figli mentre si trovava nel carcere turese. Gramsci non ha scritto solo i famosi Quaderni dal carcere ma anche fiabe e storie avventurose destinate ai propri figli che non ha visto crescere.
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La mia potrebbe essere stata effettivamente una vocazione, avendo amato direttamente ed indirettamente bambini e adulti con diverse disabilità. Mi sono ritrovato una caratteristica riferita alle mie mani, una perfetta manualità con tutti i tipi di strumenti immaginabili. Lavorare con fogli colorati, carta da forno e in alluminio, cartoncini, cartoni, tessuti, tappetini in feltro per piccoli lavori, pannolenci morbidi e rigidi di diverso spessore e colore, canapa, rafia, bastoncini in legno, resine, diversi tipi di colla, tempere acriliche e non, piume, perline di grandezze diverse, palline in polistirolo profumate. E’ stato facile metterci cuore, impegno e determinazione per realizzare il libro tattile dal titolo “L’albero del riccio”.
Il libro è interamente realizzato con materiali certificati dall’Unione Europea. Sono ritagliati, scolpiti, modellati, dipinti a mano, cuciti, assemblati, incollati in modo tale che chi dovrà leggerli con il tatto potrà farlo quante volte vorrà. Il riccio è il protagonista di questa storia, una fiaba. Sono 18 ricci per 18 pagine. Tuttavia, non ritroviamo un singolo riccio per ciascuna pagina poiché in alcune viene raffigurata la famiglia dei ricci al completo, con mamma riccio, papà riccio e i loro cuccioli. Le pagine sono state realizzate con carta di spessore e colore diversi per la parte inferiore del riccio, le zampette. Abbiamo utilizzato un foglio da 160 milligrammi, come grammatura, in modo tale da tenere sollevata l’apertura della pagina e per abbassarla alla chiusura, evitando problemi di usura. La parte superiore è tagliata spinosamente e su carta da 120 milligrammi per non rendere gli aculei troppo rigidi. Gli occhietti sono realizzati con perline da braccialetti dipinte con una incerchiata di scolorina per offrire profondità allo sguardo di ogni riccio.
Un’altra particolarità sono gli alberi realizzati con cartone riciclato di due spessori differenti, la forma con il più sottile, le ramificazioni con il cartone un po’ più spesso dipinti con due differenti tonalità di marrone mescolati a resina per offrire il senso delle venature. Per ciascun libro abbiamo sei dimostrativi con la parte superiore in fogliame di feltro morbido, due illustrativi con la parte superiore in feltro (scratch o a strappo) con su attaccate perline profumate dipinte di rosso, a simboleggiare l’albero fruttato. All’interno del libro, troviamo anche delle gabbiette per uccellini realizzate con stecchini per spiedini dipinti di un grigio ferro battuto.
Poi, mani disegnate su carta rese più spesse da gel acrilico denso trasparente dipinte in color carne e spolverate con talco per fornire un senso di rugosità della pelle. Mani aperte e mani che racchiudono piume e zampette di uccellini realizzati con della carta di alluminio modellata e dipinte con resina acrilica e ocra. Non manca una tartarughina di cartoncino verde e marrone nel piccolo spazio dedicato agli animali della storia. La tartarughina appare sollevata sulle proprie zampe, aiutata da una pallina in plastica fissata sotto per conferire un aspetto tondeggiante al guscio munito di borchie in rilievo. Le bisce sono ritagliate su un cartone che ha delle particolari ondeggiature, dipinto di un verde acrilico fine che offre un senso di viscosità e una ondulante linguetta biforcuta. Poi c’è un uccello creato con semplici piume sintetiche, con occhietti e becchetto realizzato con cartoncino arancione piegato. Ci sono anche delle formiche realizzate incollando tre perline da braccialetto nere con zampette e antennine di filo di cotone.
Ancora, cespugli in feltro con dei riccioli di rafia cucita per riprodurre l’increspatura mentre per realizzare il prato è stato sufficiente sfilacciare strisce di feltro più sottile, tagliando le punte a mo’ di steli di erbetta. I cani sono sagomati su cartoncino da 160 milligrammi e dipinti dello stesso colore. Del feltro su cui sono incollati e ritagliati, piegandoli in modo tale da poter alzarli sulle 4 zampe. Le foglie sono ritagliate da carta da forno e dipinte incollandole del tutto. Richiamano all’udito il suono delle foglie secche. Con i laterali residui di borsette di canapa, con cui è stata realizzata la copertina del libro tattile, sono state create mini borsette in cui si trovano due ricci che sono gadget in dotazione al divertimento o alla fantasia di ogni bambino.
Il libro tattile L’Albero del riccio è ispirato ad una lettera che Antonio Gramsci scrisse al figlio Delio, dalla Casa di Reclusione di Turi, sviluppata in 37 pagine e riprodotta con i materiali antecedentemente elencati. Identici l’uno con l’altro sembrerebbero quasi fabbricati tutti dallo stesso stampo, creati da cinque detenuti che lavorano in gruppo, fianco a fianco. Ognuno ha il proprio compito. C’è chi ritaglia il feltro in quindici diverse forme e colori, ognuna con al propria dima, realizzate in cartoncino rigido per essere sempre uguali. Chi rintaglia e dipinge, chi rintaglia forme sulle pagine e chi si occupa della rilegatura. Uno di noi ha fatto un lavoro straordinario, imparando a scrivere ma anche leggere il Braille, punteggiando a mano ma anche battendo a macchina, tutto nell’arco di qualche settimana. Ogni pagina riporta parti di testo del racconto in Braille, mentre inserite nella copertina iniziale troviamo quelle scritte in nero per chi leggerà ai più piccoli.
Tutti i manufatti vengono scrupolosamente supervisionati prima dell’assemblaggio. Anche gli utensili da lavoro vengono lavati e sterilizzati di volta in volta artigianalmente per le specifiche funzioni. Ci si prepara a produrre prototipi in lingua croata ma anche in svedese grazie alla collaborazione del prof. Vito Laghezza, che ci dà la possibilità di guardare avanti. Con la consapevolezza di donare un sorriso ai non vedenti, ipovedenti ma anche autistici di tutta Europa.
Un particolare ringraziamento va alla coordinatrice del progetto ContTatto dott.ssa Adriana Bottiglieri per l’accurata selezione degli addetti all’opera e per le puntuali riforniture di materiali. È dovere ringraziare la direttrice della Casa di Reclusione di Turi per le autorizzazioni extraordinarie che vi hanno consentito di raggiungere questo obiettivo unico nel suo genere.
E.
L’albero del riccio
di Antonio Gramsci
è una delle lettere che Antonio Gramsci scrisse, dal carcere di Turi, al figlio Delio. Un racconto di vita quotidiana che si trasforma in una piccola favola accessibile in versione tattile e Braille, con la lettera di Gramsci semplificata e ad alta leggibilità.