Donne con disabilità e violenza di genere: una violenza invisibile
Il tema della violenza sulle donne con disabilità è una questione particolarmente complessa e dolorosa, che tocca le dinamiche della violenza di genere, ma anche quelle legate alla discriminazione e all’esclusione sociale di persone con disabilità. Nel libro “La voce a te dovuta. Donne con disabilità e violenza di genere“, Valeria Alpi, giornalista e donna con disabilità, offre un’importante riflessione sull’argomento, dando modo di comprendere le difficoltà e le esperienze delle donne disabili nel contesto della violenza, sia psicologica che fisica, e di come essa giochi un ruolo significativo nella loro vita.

Violenza, disabilità e isolamento: una triplice vulnerabilità
Oltre agli episodi di violenza fisica, bisogna fare anche i conti con l’abuso psicologico, che può manifestarsi in diverse forme: dall’umiliazione alla negazione dell’autonomia, fino al controllo totale della vita della persona. Spesso le donne con disabilità in particolare non hanno gli strumenti per difendersi da questo tipo di violenza, che può essere subdola e difficile da identificare rispetto a quella fisica.
Le donne con disabilità si trovano spesso, infatti, in una condizione di forte vulnerabilità, poiché devono affrontare sia la violenza di genere che la discriminazione legata alla loro disabilità. Questa marginalizzazione complica la possibilità di denunciare abusi, ottenere supporto adeguato e liberarsi da situazioni di violenza. Le barriere fisiche, cognitive e comunicative limitano l’accesso ai servizi di assistenza, che non sempre sono preparati a rispondere alle loro esigenze specifiche.
Un aspetto cruciale da considerare è l‘invisibilità e l’isolamento che spesso caratterizzano la vita di molte donne con disabilità. L’isolamento sociale può essere sia fisico, a causa della mancanza di accessibilità e mobilità, sia emotivo, dovuto all’esclusione da reti di supporto sociale o familiare, e aumenta il rischio di abusi. Spesso, chi abusa di queste donne è proprio chi dovrebbe prendersi cura di loro, per esempio familiari, partner o assistenti personali, rendendo ancora più complessa la denuncia e l’intervento.
Il ruolo delle associazioni nella tutela dei diritti delle donne
È fondamentale il ruolo dei centri e delle associazioni dedicati alle donne con disabilità, che, attraverso mezzi specifici e accessibili per tutte le necessità, rappresentano spazi di solidarietà e supporto. In tali centri queste donne possono condividere le proprie esperienze di discriminazione, oppressione o violenza, trovando un sostegno sia emotivo che pratico.
Le realtà che assistono le vittime di violenza o emarginazione operano attivamente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche legate alla disabilità e al genere, promuovendo una cultura inclusiva e paritaria. Inoltre, esse collaborano con scuole, università, istituzioni pubbliche e private per promuovere una maggiore consapevolezza sui diritti delle donne disabili e sulle difficoltà che affrontano, sul piano pratico, sociale ed economico.
L’impegno dei centri è anche culturale: attraverso progetti editoriali, conferenze, eventi artistici, le organizzazioni danno voce alle esperienze di donne disabili, molte delle quali rimarrebbero ignorate, creando un dialogo inclusivo sulla loro realtà.
Tra le associazioni e le realtà che si occupano di violenza di genere sulle donne con disabilità, ne segnaliamo alcune, tratte dal libro “La voce a te dovuta” di Valeria Alpi:
- Artemisia – Reti antiviolenza accessibili
- Sportello CHIAMA chiAMA (MondoDonna Onlus)
- Associazione Differenza Donna APS

LA VOCE A TE DOVUTA
Donne con disabilità e violenza di genere
di Valeria Alpi
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