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Il corso di formazione “L’insegnante facilitatore” può essere attivato in ogni regione d’Italia.
Continua a leggere e scopri se risponde alle esigenze della tua scuola o della realtà di cui fai parte.


 

L’INSEGNANTE FACILITATORE
Le nuove capacità dell’insegnante

 

Corso di formazione per docenti della scuola secondaria

 

L’Insegnante Facilitatore (INFA) è un insegnante che, per vocazione e funzione, completa le proprie competenze tecniche di erogazione dei saperi, con un repertorio di competenze sociali (organizzative, didattiche ed emotivo-relazionali) volto alla gestione competente di situazioni ordinarie e straordinarie (complicazioni, dinieghi, conflitti, malessere e via via fino alle tante forme di bullismo).
Il concetto di facilitazione esperta che nel corso si sviluppa, si focalizza in particolare su abilità di supporto intersoggettivo, ma anche di rendimento pratico e operativo, secondo un doppio vertice socio-tecnico, di orientamento sia al compito che alla relazione.
Nel 2005 abbiamo dato vita al costrutto di “facilitazione esperta”, quell’insieme cioè di competenze e abilità operative che gli attori sociali possono agire negli scambi interpersonali, organizzativi e tecnici, con attitudine intenzionale, in forma sistematica e con atteggiamento vigile e consapevole, con l’obiettivo di aumentare le risorse in gioco. Nel 2011 abbiamo codificato la sua applicazione al mondo della scuola, definendo le competenze dell’Insegnante Facilitatore.

 

Obiettivi

  • Acquisire le basi psicopedagogiche della relazione comunicativa in classe;
  • Allenare le tecniche primarie per l’ascolto, la gestione delle negatività, i metodi attivi e coinvolgenti per la lezione efficace;
  • La relazione insegnante-studente quale luogo di motivazione all’apprendimento.

 

Contenuti

  • L’Insegnante Facilitatore riesce ad alternare la leva direttiva (teaching) con quella partecipativa (learning), riuscendo a modulare momenti e fasi diverse della didattica e delle relazioni con la classe, seguendo un filo rosso che ai suoi poli vede “guidare” e “farsi guidare”. Oltre a gestire tecnicamente la propria disciplina, lavora su di sé e lavora sulla relazione con i discenti, per accrescere l’efficacia comunicativa, la dinamica di gruppo e di conseguenza l’apprendimento della classe nella sua materia di studio.
  • L’Insegnante Facilitatore conduce scambi comunicativi asimmetrici alternati ad altri simmetrici e con una comunicazione a due vie, con feedback periodici e frequenti, instaurando in classe una comunicazione pendolare, di tipo dialogica e inclusiva.
  • L’Insegnante Facilitatore si impegna ad un nuovo paradigma in fatto di comportamenti disfunzionali e critici, che pone al centro il concetto di negatività come risorsa; la qualità distintiva dell’accettare momenti di disagio dei ragazzi, sviluppando abilità di esplorazione vigile, orientata all’elaborazione costruttiva.
  • L’Insegnante Facilitatore sviluppa infine l’apprendimento, manifestando cioè maggiore capacità di decentramento sulla classe, introduce una didattica multimodale, composta dall’integrazione di lezioni frontali partecipative con lezioni che impieghino metodi attivi e di cooperative learning.

 

Metodo

Il corso presenta un taglio pratico tipo laboratorio formativo. Viene privilegiata l’esercitazione e il metodo dell’autocaso come opportunità di apprendimento attivo. Per una maggiore trasferibilità tra aula e realtà la docenza mette al centro l’esperienza concreta e la persona, in una coerenza efficace in cui si innestano e confluiscono i fattori di teoria-nella-pratica: connettere ossia l’astrattezza della teoria con la concretezza dell’azione.

 

Programma

  • L’insegnante sia direttivo che partecipativo;
  • L’arte dell’apprezzamento;
  • Strumenti di comunicazione e relazione efficace in classe;
  • La complessità e la dinamica di gruppo;
  • Primi elementi di metodo antinegatività;
  • Strumenti di base per una lezione attiva;
  • L’asse di motivazione insegnate-studente;
  • Mappe, metodi e tecniche;
  • Casi concreti ed esercitazioni.

 

Articolazione del percorso formativo

Articolazione del percorso formativo

Fase 1 – Coordinare

  • Coordinare l’azione
  • Organizzare il contesto e la didattica
  • Costruire il contesto, composto da un duplice orientamento che valorizzi le azioni (il compito) e le relazioni (la persona)
  • L’insegnante sia direttivo che partecipativo, saper guidare e farsi guidare
  • Apprezzamento, critica costruttiva, capacità di impostazione, clima di studio, casi
  • Mappa/1: Binario compito e relazione, principio socio-tecnico

 Fase 2 – Coinvolgere

  • Coinvolgere e includere
  • Negoziare parole e fatti, comunicare in classe
  • Forte interazione inclusiva, frutto di un efficace “pendolarismo comunicativo”, che nel processo di scambio interpersonale e intergruppo alla sola “prospettiva personale” aggiunge la “prospettiva dell’altro”, per un sistema circolare fondato sul feedback negoziale
  • Comunicazione interpersonale efficace
  • Principi introduttivi della dinamica di gruppo
  • Negoziazione, metodologia
  • Mappa/2: Pendolarismo sé-altro

Fase 3 – Aiutare

  • Aiutare nella negatività
  • Curare sé, l’altro, il gruppo
  • Negatività come risorsa, la qualità distintiva dell’accettare momenti di indeterminatezza e di disagio e coglierne le potenzialità di comprensione e di azione, sviluppando abilità di esplorazione vigile, capace di indagare ed elaborare contenuti emotivi e operativi
  • Gestione dei conflitti, teorie e metodi
  • Metodo antinegatività
  • Gestione di stress e sofferenza dell’insegnante
  • Accoglienza, contenimento delle condotte difficili, capacità di aiuto, intelligenza emotiva
  • Mappa/3: Capacità negativa

Fase 4 – Attivare

  • Attivare alle azioni
  • Motivare alla conoscenza e ai risultati
  • Attivazione dal basso di conoscenza e apprendimenti in forma progressiva e costante, centrati sull’esperienza e sui fatti, sul coinvolgimento compartecipe, sulla concretezza; la precedenza data a forme di mobilizzazione dinamica “dal basso” che schiude a nuove capacità e saperi
  • La ruota di Kolb dell’apprendimento esperienziale
  • Metodi e strumenti per una lezione attiva
  • Saper unire ben sapendo delle forze che dividono
  • Piani di azione, concretizzazione, gestione della vitalità, motivazione
  • Mappa/4: Attivazione dal basso

 

Formatore

PINO DE SARIO, psicologo sociale, specialista in facilitazione, professore all’Università di Pisa. Insegna “Strumenti di facilitazione nel conflitto” presso il corso di laurea in Scienze per la pace. Membro associato della Società Italiana di Biosistemica. Da anni lavora nelle organizzazioni sia come formatore che consulente sui temi delle abilità manageriali e delle competenze sociali. Approfondisce i fenomeni del comportamento interpersonale prosociale e i processi di facilitazione nei gruppi associati in particolare ai fenomeni di discomunicazione, barriera e negatività. Approfondisce i temi della facilitazione nel gruppo e nell’intergruppo con un focus specifico sulla figura del facilitatore. Nel 2011 codifica i metodi dell’Insegnante-facilitatore. Direttore della Scuola Facilitatori. Per edizioni la meridiana ha pubblicato, insieme a Daniela Fedi, “L’insegnante facilitatore. Una nuova frontiera” (2011).

 

Modalità di attivazione, durata e costi

Il corso prevede una durata complessiva di 18 ore, da suddividere in 3 incontri in presenza oppure in 3 webinar online. A seconda della modalità di attivazione, i costi sono i seguenti:

  • corso online: 80,00 euro a partecipante
  • corso in presenza: 100,00 euro a partecipante

In fase d’iscrizione, sarà possibile acquistare anche il libro “L’insegnante facilitatore” di Pino De Sario e Daniela Fedi in formato cartaceo ed ebook ad un costo ridotto, aggiungendo 14 euro per il formato cartaceo oppure 10 euro per il formato ebook alla quota di partecipazione.

Sarà possibile pagare la formazione con Carta del docente, bonifico bancario oppure Paypal.

 

Per organizzare questo corso nella tua scuola o in una realtà di cui fai parte:
edizioni la meridiana
infoscuola@lameridiana.it

080 3971945 / 329 8391330

 

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